Scrivi un commento
al testo di Franca Figliolini
Talking to a dog in Florence
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
«Vedi, non è che non mi interessino gli odori della strada: è che c'è altro che mi distrae e guida su, su per i palazzi, le piazze, le fontane come memorie di bellezza, moniti di ciò che può essere quando è,» dice la donna col buffo cappello al suo cane rosso, un bastardino con gli occhi vivaci che se potesse piscerebbe sul David, nel loggiato, persino sulla torre di Giotto o su ciascuno degli otto angoli del Battistero. Ovunque, insomma: ovunque si nasconda il mistero della perfezione. «Tu sai cose che io non so, ma anch'io, sai, anch'io ho i miei segreti,» aggiunge lei strattonando la povera bestia che la guarda con occhi rotondi, non desiderando altro che un bell'albero, un fazzoletto di verde, anche minuscolo, anche terroso, purché sia. Ma quella, pensa lui, non capisce proprio niente. Ha anche lei gli occhi rotondi, e sospira «che meraviglia!» ad ogni pie' sospinto. Intanto, cala la sera. È tempo di tornare a casa, per la donna e per il cane. «Le piscerò in salotto,» si dice lui, che non parla, ma impara presto.
|
|
|